sabato 6 febbraio 2010

La Fine di una "City"


Mi ero affezionato a loro. Voglio dire, mi affeziono ogni volta, ma stavolta di più credetemi.

Sarà per da chi e come m'è stato donato, per la dedica... :)

Sarà per la voglia che avevo ogni volta di leggerlo ad alta voce, mai avuta per nessun altro libro.

Sarà...Sà.

Un libro che sa di tanto, proprio tanto come una Città, davvero.

Che sa di piccoli genii che tali non vorrebbero essere, di incontri di boxe sulla tazza del cesso, di sudore e gomma da guantoni, di amici giganti o muti,

Che sa di western, di "puzza di sigaro e merda", di roulotte gialle trainate da carri armati, di "una  grassa fritta e caldiccia combinazione n.6" e di frecciatine al fast food.

Badate, non sono mancate parti tristi, di cruda realtà, di quelle che danno motivo di tali enormi e fantasticamente belle invenzioni del pensiero utili, non a dimenticarle, piuttosto a dare una cornice più apprezzata, più vivibile. Parti tristi, che non davano tristezza, forse dispiacere, ma non tristezza. Al limite... uno strano sollievo.

"Shatzy Shell. Niente a che vedere con quello della benzina."


2 commenti:

  1. Ma io ti copio e incollo nel mio blog dicendo che hai un futuro da recensore di libri e film :-D

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  2. Puoi sempre rileggerlo ad alta voce...
    Il palloncino lo vuoi rosso o blu?


    ...ho fame -.-

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