domenica 28 marzo 2010

W.



"Se è circo che vogliono, circo daremo!" proclama il capo al pubblico da sotto la bombetta con la sua voce da megafono.

Una sottile lidea dorata.
La luce che filtra dal sipario che mi sta davanti taglia a metà la mia sagoma nel buio. Illumina la fascia lucida del cilindro, mezzo naso, un po' di sigaro e di labbra più in basso, una fila di mezzi bottoni neri in seguito.

Osservo, come spesso capita, da dietro, prima di entrare.
Con due lati di velluto bordeaux rilegano le immagini oltre la tenda che separa dalla pista chi ancora si prepara.

Sbuffo di fumo.

Al di là, in calzamaglia rosea sui suoi muscolosi cavalli bianchi decorati di sonagli che torturano la terra rossa balzando in circolo.
Già visto. Brava lei, ma già visto.
Dopo sarà il turno dei pagliacci, anche se saranno uno in meno stavolta. Uno di loro piange in un angolo...Chi lo sa il perchè. Pare che a rider per professione venga poi più facile...
Lacrime colorate. Aveva già messo il cerone il poveretto. Prima una blu, accanto una rossa. Tiene le mani sul volto, chissà che pasticcio dev'esserci sotto.

Sbuffo di fumo.

Lo spettacolo già visto sposta la mia attenzione sempre sul pubblico, unica cosa sempre diversa ogni sera per chi sta dentro il tendone.

Un tizio grasso in giacca a scacchi che chiama la tabaccaia in calze a rete. Un bambino biondo che sporca di gelato le ginocchia del padre completamente stregato dal culo dell'ammaestratrice mentre la moglie accanto rovista nella borsa.
Uomini eleganti, maschi i soprabito di velluto, donne con foulard colorati su tailleur spenti, bambine in calze bianche e scarpette nere lucide, bambini in salopette e caschetto, nonne cotonate con cappelli di piume e nonni con pince-nez.
L'omone della sicurezza da un lato, un ragazzo vestito di stracci sul lato opposto. Magari un imbucato.

Come ogni sera sembro cercar qualcuno. Che non c'entri nulla con tutto il resto, che sia particolare.

Eccola.

Più o meno al centro della tribuna, una ragazza bionda, i capelli le nascondono parte del viso, compare solo la linea centrale del viso.
Ha un velo di delicatezza sul volto. Lo sguardo rivolto verso il basso, è l'unica a cui sembra non fregare nulla dello spettacolo.
Chissà a cosa pensa...In che modo.
Una persona. Un paesaggio. Una musica forse.
Alza un attimo gli occhi, marroni e lucidi. Sguardo assente, ma non piange...e non sorride. Solo...assente.
Ciò che cercavo l'ho trovato.
Nella mia mente si crea il silenzio. L'ultima cosa che sento è una cornacchia che si lamenta dall'uscio posteriore.
Tutto tace.
Adesso.
Getto il sigaro.

Sono pronto ad entrare.


[Grazie al  DOC per la foto.]

sabato 27 marzo 2010

Un giallo T2.

Che il mio posto non è fermo qui, lo so già.
Che la mia mente vaga, lo so già.
Impossibile che sia destiato a rimanere fermo qui, o in qualsiasi altro posto in cui mi ritroverò. Lo so già che avrò bisogno di muovermi, di esplorare, di scoprire e conoscere posti, gente, nuovi paesaggi, nuove mura di città.
Aspetto già da troppo che succeda. Dio se lo farò!
Aspetto. Forse un segno o magari un'occasione.

Mi auguro di trovare chi mi accompagnerà.
Qualcuno a cui darò magari solo un passaggio per un pezzo, che poi procederà per la sua strada.
Qualcuno che mi prometterà di rimanere con me sino alla fine del viaggio, che forse manterrà la promessa, forse no.
Può darsi, invece, partirò da solo e la mia famiglia sarà la gente poco per volta, miei compagni saranno tratti di persone in un loro particolare tratto di vita.

Accompagnato dal ritmo di un blues.

Perchè il viaggio inizi io aspetto qualcosa.
Magari solo il mezzo giusto.
Lo vedo già.
Tutto giallo o giallo solo per metà.

giovedì 25 marzo 2010

Corri.

Mi andava di scrivere.

Dopo tanto tempo che leggo soltanto e vedo in bianco e nero la realtà, mi andava.

Ne avevo voglia.

A volte, forse, il segreto è proprio questo: far qualcosa se si ha voglia di farla.

In fondo non è difficile.

Si passa il tempo a cercare di capire cosa pensa la gente attorno.

Ma basta provarci.

Un giorno s'inizia a canticchiare a voce alta nel traffico: fanculo agli altri automobilisti!

L'altro si ha voglia di ballare in un posto fuori casa, cacchio ti piace e scopri anche d'esserne capace almeno un po'!

Sempre più spesso si riesce ad attaccar bottone con uno sconosciuto e capisci quanto la gente, presa singolarmente, riesce ad essere un piccolo mondo e ti piace sentirne raccontare la storia.

Poi chissà, in un momento non ben definito di un non ben definito giorno, ti viene voglia, che ne so, di correre...

E allora inizi a correre.

Ti fermi "...solo per mangiare, dormire e...farla!"

Il trucco, forse, è tutto lì.

Hai voglia di correre quindi corri.

Fermandoti solo quando ne avrai di nuovo voglia.

In fondo non è difficile.


sabato 13 marzo 2010