sabato 30 gennaio 2010

Pronti. Partenza......SCREEETCH!

"...di tanto in tanto salta, s'incanta, scricchiola,

come la puntina su un vecchio vinile.

Passa su di un pensiero, convinta di superarlo, di seminarlo

e poi SCREEEEEETCH!...inciampa, e si scaraventa indietro,

dopo averlo appena superato, fiera e ancora in corsa, se lo ritrova davanti ancora una volta.

E ancora...

E ancora...

E ancora una...

Fiera del suo vantaggio, viene spaventata dal caotico balzo e di nuovo indietro.

Angosciante sentirsi sempre al solito, medesimo punto...

Ma ancora di più lo è quello stramaledetto momento di silenzio in cui si piomba dopo aver picchiato il culo sulla fastidiosa scacchettata linea di partenza...

Ma non importa.

Si decide, pensa egoisticamente a chi sta peggio di lei e si tira su.

Si spolvera i calzoni con un paio di pacche stizzite, come fosse una punizione, come quelle che sopportava da piccola per essersi allontanata troppo dal tavolo dei suoi.

Si accerta che nessuno abbia assistito alla sua figuraccia, guardando prima a destra, poi a sinistra, indietro.

Riparte, stavolta disinvolta,

pensa "Magari faccio l'indifferente, funziona."

E poi...

D'improvviso...

Come fosse la prima volta che le capita...

...

...

...

SCREEEEEETCH!!!

...

Scema..."



mercoledì 27 gennaio 2010

Nonpensare



L'ascolto...

Quel piano...

La voce lieve...

Ricordi non miei nella mia mente...

Un prato verde di cui non si vede la fine scorre ad altezza viso, come se lo stessi sorvolando a pelo...

Profumo di rugiada che evapora ad un sole lieve, che ondeggia su un vento, un vento timido...

Al suono delle trombe vedo alternarsi alberi alti, corteccia scura e vecchia, ma senza finire in foresta, pochi, respirando fieri come a guardia del basso verde.

Nonpenso alla gente, a pensieri miei. Ma in quel luogo, pensiero nel pensiero, non mi da fastidio nulla... come fosse un filtro.

Profumo...

Solo un delicato profumo...

Un sorriso sgranato, un po' ebete forse, ma chissenefrega nessuno ti può vedere farlo e ti piace così tanto farlo...

Finita la melodia torno in me.

Sento qualcosa tra le labbra, magari è un petalo...


lunedì 25 gennaio 2010

"Orgogliosamente Pieno"


Stasera ero felice.

Un'idea comune: di fronte al mare con una bottiglia di Chardonnay.

Vento forte che ci liscia la faccia, la rende insensibile. In tre a festeggiare l'anno, il nostro personalissimo, circense capodanno.

Eff saltella, brinda, bevacchia la sua parte di vino allegro, forse già un po' alticcio;

saluta il mare con un paio di urli sgraziati, un paio di sassi lanciati scombinatamente. Ci abbraccia gettandosi, facendosi tirare su, penzolando sulle nostre spalle, per una volta, lontano da terra per poi ricandere sghignazzando, perdendo anche un po' dell'alcool oro.

Audrey, anche lei volteggia, segue il vento, lo fa suo in una danza, tenendolo tra le dita affusolate, eleganti.

Già un po' alticcia anche lei, magari anche più di noi, inciampa ogni tanto, dona il suo viso e il suo sorriso alla luna. 

Le piace proprio.

All'angolo della costa siamo. Ci addentriamo ancora, su una lingua buia di terra, tra sagome buie spigolose delle piante selvagge, impiastrate di salsedine.

Danziamo rivolti al mare, il nostro pubblico, c'inchiniamo a lui.

La luna ci fa da riflettore, il cielo da tendone. Il vento, entra a spiare dall'apertura sul fianco.

Ancora una volta mi ritrovo a roteare con la trapezista, piroetta per me e si accosta, avanti e indietro seguendo il piano. Parole sussurrate, un paio di sguardi, poi sorrisi...


Poi, senza fermarci afferriamo Eff che ci osserva, diventiamo un girotondo con la ghiaia che esplode tra i nostri calzari bizzarri, eleganti o leggeri.

Quando la testa comincia a far cedere un po' i piedi ci fermiamo. Un attimo di silenzio per offrire la faccia ancora una volta al vento.

Annusiamo l'aria, odore di mare, lo stesso che, risaccando sulle pietre, ci applaude.

Sul finale.

Un Mago sorride discreto, basta, stavolta, il suo fiero grugno per nascondere come si sente. Finalmente.

Sulla nostra bottiglia di vino ormai vuota leggo "Orgogliosamente Pieno".

www.youtube.com/watch?v=RnBl6JC6QNU

mercoledì 13 gennaio 2010

L' Assistente


Al circo s'è aggiunto un nuovo elemento: il mio assistente, anzi, LA mia assistente a quattro zampe.

L'ho chiamata Shatzy [proprio così, come Shatzy Shell dei western.

Un cane bianco nevischio, col suo bell'alone di grigio fumo, regalo della strada.

Un assistente perfetto per il mago, Shatzy: noi, il bianco e il nero, a fianco, il puro e l'oscuro come il bene e il male sempre a breve distanza.

Come unici colori d'una foto  d'altri tempi.

E' perfetta. Shatzy.

lunedì 11 gennaio 2010

Testa di Mago


Passi su un asfalto freddo, i miei stivali scricchiolano e sfregano. In un’ora dove neanche più le auto hanno voglia di star sveglie, un freddo fermo, niente vento, niente pioggia, eppure il fiume sotto il ponte che sto passando si lamenta ugualmente, sa di rabbia il suo infrangersi, unico frastuono nella notte…

Nemmeno un pipistrello squittire paura si sente.

Mi fermo a metà dell’arco, mi sporgo, guardo giù: sporco e iracondo, fatto da mille punte schiumose, sembrano taglienti, lame in movimento di chissà quale medioevale marchingegno di tortura.

Sembro star lì a cercare il coraggio di farla finita, inghiottito da quella furia, invece no. Essere così vicini al fiume, a ciò che in un attimo potrebbe diventare la fine fa pensare nel modo più sincero e forse beato ch’esiste, anche se si pensa al pesante della vita che vivi.

Un timido soffio mi sfiora il viso, passando proprio di lì, pregandomi di tornare in me… Abbasso il cilindro più sugli occhi per nascondere magari una lacrima che scende al “Nessuno”, troppo fiero anche per mostrare debolezza a lui.

Malditesta.

Ripenso alla trapezista, compagna di danze improvvisate, di lunghe chiacchierate, di rituali vizi, di colorate fantasie. Ultimamente tristemente lunatica. Onde di assente tristezza spazzano via i suoi sorrisi, come quelli che bianchi si deformano in aria durante i suoi volteggi. Tanti pensieri l’infastidiscono, piccoli acciacchi la rallentano. Ma non la fermano. Attendo di rivederla piroettare in aria, compiaciuto sbuffando dal mio sigaro mentre aspetto il mio turno, il mio spettacolo.

Eff e le sue fitte sempre più rare. Sta migliorando il nano. Tornerà presto in campo, lo so. Già riprendono i divertenti teatrini solo lui capace di creare, anche fuori dal cerchio. Si riprende ad uscire, a darsi all’alcool, divertenti deliri, vera vitalità .

Offro un pensiero anche ad altre amicizie, alcune perse per strada, col tempo, altre ancora tiepide. Penso a come stupidamente ripenso a loro nei momenti più sbagliati, o a volte troppo tardi. Mi chiedo perché lo faccio, perché rendersi conto, ricordarsi solo in ritardo di come si sta bene con certe persone. Spero di rivederle. Di esser cambiato tanto, da esser io, di tanto in tanto, a prendere l’iniziativa.

Mi maledico.

Il malditesta si allevia un po’.

Viaggi mentali a ritroso. Classico “pensare alla vita”.

Rischio di prendermi un accidente. Torno in me, nel mio sguardo malinconicamente fiero. Il mio spettacolo m’attende.

La magia.

Ripiego nel mio mantello nero e bordeaux.

Seguo la linea bianca in mezzo alla strada e mi perdo nella notte.

Oltre l’ultimo lampione accesso, già tuttuno il mio vestito nero col nero della notte.

venerdì 8 gennaio 2010

"Io mi chiamo G."


"In un inferno, mio signor G
via, non diciamo frasi così

"tutto s'aggiusta" questo è il tuo motto

non lo ricordi, hai sempre avuto quello che hai dato."

Il Signor G la sa lunga. Possedeva una sincera teatralità.

Fà pensare alla vita, a molti aspetti. A volte solo quotidiani, ma anche più ampi.

Capace di farti sorridere, poi malinconico, ma abile nel concludere sempre con una nota d'allegria. Reale.

Non esattamente spensierato, ma splendidamente stimolante.

Voglio  diventare un po' come lui credo...

Intanto gli dico: Grazie!

www.youtube.com/watch?v=3xDD9ATXzHY


giovedì 7 gennaio 2010

...


Cerca di essere più che puoi euforico, ma con moderazione: un po' di tristezza rende vivi, troppa euforia rende stupidi.

Dimostra i tuoi abbracci a chi desideri tanto dare, ma sii lontano per sapere che non sei il solo a volerne ancora.

...

Proverò a trattenermi più che posso, ma con la promessa di rivelarmi un po' alla volta: che sia un regalo o una condanna. Non so.

martedì 5 gennaio 2010


"Non c'è in nessuna donna tutta la donna che c'è in un tacco a spillo perso per strada."

venerdì 1 gennaio 2010

Dolce Vita


Un caffè corretto,

un sigaro secco,

magari della liquirizia amara, 

un libro di Baricco e un cappello eccentrico giusto un po'.